Oramai siamo nell'era delle criptovalute, che spingono verso un mondo virtuale e parallelo, con il metaverso che in pochi anni potrebbe prendere il sopravvento sulla vita reale.
Le monete virtuali escono dalle giurisdizioni dei sistemi bancari e governativi, creando uno spartiacque tra due mondi differenti. Anche per questo motivo la loro integrazione fattiva in diversi ambiti, fra cui i casino online AAMS/ADM, è ancora lontana, non potendo offrire agli utenti talune garanzie invece indispensabili, soprattutto quando si parla di gioco d’azzardo.
Al momento in Italia non si parla di regolamentazione di criptovalute in rapporto al gioco d’azzardo. Ma neppure della riforma del gioco stesso
L'Italia stessa si muove lentamente, soprattutto in questa fase in cui sta cercando di riassestarsi dopo gli anni della pandemia, le varie crisi di governo e le recenti elezioni che hanno portato alla formazione del nuovo esecutivo, sul quale incombono numerosi problemi da risolvere, fra priorità incessanti e la crisi energetica che fa a spallate con tutto il resto.
Al momento non sembra neppure esserci, nel calendario del governo, una discussione circa la riforma del gioco, che si tratti della presentazione della Legge Delega già pronta dalla vecchia legislatura o di una nuova proposta. Una riconfigurazione più che necessaria nel comparto, in cui sono diverse le correnti che avallano la lotta al proibizionismo, che andrebbe appunto agevolata da una normativa più chiara e omogenea.
Fra le priorità assolute del momento c’è invece la manovra di Bilancio, che stanzierà 21 miliardi che dovranno tappare il buco creato dal caro-energia, in soccorso e in aggiunta c'è anche un salvagente di 9 miliardi, in arrivo grazie al decreto Aiuti quater.
Il nodo normativo
Dunque, il gioco pubblico dovrà ancora aspettare, così come dovrà aspettare il tema delle criptovalute, per quanto al momento sia estremamente caldo.
Il problema delle monete virtuali non deve essere, infatti, sottovalutato, anche messo in relazione al gioco d’azzardo. Sono infatti moltissimi i casinò internazionali che già hanno introdotto il pagamento e le transazioni con le criptovalute e altrettanti sono quelli che si sono dichiarati pronti a introdurli.
Ma, ad oggi, manca ancora una normativa di riferimento, sia a livello locale sia internazionale. Lo Stato e i governi non hanno autorità sul sistema delle criptovalute, che fondano il loro essere sulla crittografia e sulla blockchain, in un’ottica di decentramento, la cui gestione è davvero complicata.
Introdurre le criptovalute come metodo di pagamento effettivo in un sistema economico come quello europeo implicherebbe necessariamente l’istituzione di regolamenti antiriciclaggio, che possano garantire la liceità degli scambi di soldi, tanto quanto avviene per le altre modalità di scambio.
Una conseguenza che però stride con la natura stessa delle criptomonete, che prevedono l’assenza di intermediari e le cui transazioni possono avvenire nell'anonimato.
Casinò e criptovalute: la coppia del futuro?
I dubbi sulla sicurezza delle criptovalute continuano a tormentare tante aziende che forniscono servizi, anche alle piattaforme di gioco online: sono, infatti, stati introdotti, in alcune slot machine con soldi veri, elementi premianti sottoforma di token fungibili e non, che seguono stessa la ratio delle criptovalute.
Ed ecco perché urgono delle norme chiarificatrici, prima che questo trend possa prendere il sopravvento senza alcun controllo e con gli organi regolatori ben lungi dall'essere pronti.
Un futuro non troppo lontano, quello dei cripto-casinò, che presto potrebbe insidiare anche la nostra realtà quotidiana: nel metaverso sono già presenti casinò virtuali, tra tutti spicca ICE Poker di Decentraland, che solo in tre mesi ha registrato incassi per 7,5 miliardi di dollari.
Un argomento che, quindi, al momento non riveste carattere d’urgenza, ma la cui importanza non va certamente trascurata. Proprio affinché non arrivi a esser una delle tante urgenze, gestite malamente nella fretta e nella concitazione.
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