Il 2019 si conclude con un bilancio positivo per quanto riguarda la registrazione di imprese nel nostro paese. In totale si contano 6.101.222 unità. Il saldo attivo, risulta dal rapporto tra quelle nate (66.823) e quelle che hanno cessato l’attività (52.975) nel terzo trimestre dell’anno, per un totale di 13.848 unità in più.
In tale contesto si inserisce la situazione non del tutto rosea del settore dei giochi e delle scommesse, evidenziando problematiche legate ai recenti (e passati) interventi governativi e tartassate da almeno 100 controlli ogni anno.
Le imprese del settore registrate sono 7.991, ma quelle in attività sono 7.030, il 12 per cento circa risultano infatti inattive. Di queste 3920 sono società di capitali, mentre 1.149 sono società di persone.
Nei primi 9 mesi del 2019, nel settore dei giochi e delle scommesse sono state aperte 618 nuove di Partita Iva, ma va registrato un numero importante di chiusure in tutti i settori economici secondo quanto evidenzia Federconsumatori.
Negli ultimi 5 anni, l’espansione del mercato dei giochi in Italia ha determinato un aumento corposo nell'apertura di nuove aziende (+52,4% di nuove Partita IVA). Si tratta di un dato estremamente positivo, soprattutto se viene rapportato agli effetti degli interventi legislativi e controlli fiscali che hanno penalizzato le imprese di settore.
I fattori asfissianti nella gestione aziendale: 95 imprese su 100 sono indebitate
Federconsumatori indica che sono almeno 100 i controlli da 15 diversi enti, in sostanza un controllo ogni tre giorni. Il 25% di questi controlli si tramutano in un verbale, che spesso si converte in una cartella esattoriale. L’associazione ha riassunto nei seguenti punti i principali ostacoli e le difficoltà che affrontano gli imprenditori di settore nella gestione aziendale.
- ll 90% delle Partite Iva viene oppresso da fidi bancari con tassi altissimi e garanzie esorbitanti che mettono a rischio la loro esistenza.
- Spese per consulente del lavoro, commercialista e avvocato tributarista.
- Costi relativi alle licenze software.
- F24, dichiarazione del modello unico, Irpef, Irap, spesometro e vecchi studi di settore e per alcuni la cassa edile. Tra le altre spese annovera la camera di commercio e la scadenza del DURC.
- Corsi di formazione o per la sicurezza dei luoghi di lavori. Il Sistri e il registro dei rifiuti. I dipendenti da pagare.
“L’effetto sinergico generato da tutti questi fattori mette in crisi il 95% delle microimprese, che tranne qualche rara eccezione, sono tutte indebitate con il fisco e vogliono lasciarvi credere che sono indebitate perché evasori. Questa è una menzogna, una gogna vera e propria”, fa sapere Federconsumatori.
Aumento del Preu e rischio chiusura per centinaia di aziende
La misura governativa che potrebbe comportare il rischio di chiusura di centinaia di aziende di settore, oltre alla gara per il rilascio delle nuove concessioni con relativo aumento dei costi dei diritti e la riduzione del numero dei punti di gioco, è riferita all'aumento del prelievo erariale sulle AWP (new slot), di cui sono esenti le slot machine online del circuito AAMS.
Per denunciare lo stato di crisi del settore, le imprese di gestione delle AWP hanno sottoscritto ed inviato una petizione al premier Conte ed al presidente della Camera e del Senato.
La petizione si riferisce ai 5-6 aumenti progressivi del PREU sugli apparecchi da intrattenimento registrati negli ultimi anni.
Nello specifico, le AWP (o new slot) hanno subito ben 4 aumenti del Preu nell'ultimo anno: 19,25%, 20,6,%, 20,95% , 21,6%, mentre la pressione fiscale complessiva ha raggiunto il 71,5%.
L’art.1 comma 732 del D.L. Bilancio,che ha corretto il D.L. Fiscale, prevede un ulteriore aumento del Preu al 23,85% (+0,8% rispetto a quello attuale), a cui corrisponde una tassazione complessiva superiore al 77%.
Oltre alla variazione del Preu, il Decreto Fiscale prevede anche una ulteriore diminuzione del payout dal 68% al 65%, misura che penalizzerà i consumatori e che garantirà maggiori entrate erariali allo Stato.
Gli operatori di gioco non comprendono come sia stato concesso un regime transitorio e proroghe a determinate categorie per le nuove tassazioni, ad esempio la 'sugar tax' e 'plastic tax'. Per tale motivo, ritengono che il loro slittamento abbia determinato un ulteriore aggravio del PREU sulle AWP e, allo stesso tempo, una 'particolare' diminuzione del medesimo su un altro prodotto di gioco, ben più aggressivo per gli utenti rispetto alle New Slot come le VLT, dove il PREU è stato abbassato dal 9% previsto dal D.L. Fiscale all'8,5% del D.L. Bilancio.
Per dare supporto agli operatori Sapar ha proposto la pubblicazione di un articolo a pagamento sui quotidiani nazionali sperando di attirare l’attenzione sulla crisi del settore e che qualcuno si faccia portavoce di una situazione più volte denunciata anche in sede parlamentare.
L'oscuramento prodotto dal total adv ban previsto dal Decreto Dignità ha terribilmente complicato il lavoro degli addetti al lavoro della filiera, in particolare ha prodotto la censura di quelle informazioni indispensabili per fare conoscere all'opinione pubblica lo status del settore dei Giochi in Italia. Alla censura informativa si aggiunge anche l'effetto negativo che sta registrando il settore dei casinò online regolamentati da AAMS, che privi di qualsiasi vetrina sui media tradizionali e digitali, rischiano di essere confusi con le piattaforme illegali del circuito .com. Speriamo che l'anno 2020 possa portare all'intera filiera quei cambiamenti indispensabile per la salute delle aziende di settore e per la garanzia dei diritti di milioni di consumatori.
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