La manovra finanziaria messa a punto dal governo si aggira sui 24 miliardi di euro, frutto di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese. Come ha dichiarato la stessa Meloni: “Il quadro è chiaramente abbastanza complesso: noi nel 2024 avremo circa 13 miliardi euro di maggiori interessi sul debito, da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce, e circa 20 di superbonus. L'aumento dei tassi e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio”.
Stando sempre alle dichiarazioni della Premier le poche risorse di cui il governo dispone saranno concentrate «su chi ha più bisogno», in particolar modo sulle pensioni basse.
Rimane però la questione sul come si reperiranno le risorse necessarie. Se cuneo e Irpef valgono circa 15 miliardi di extra deficit, andranno poi reperiti circa 3 miliardi per la sanità e 5 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici annunciati ai sindacati. Una parte di questi soldi dovrebbero essere recuperati dai giochi, ovvero dall'anticipo della gara per il Lotto e dalla revisione della tassazione per l’online.
Inutile negare che questo aspetto ha messo in allarme gli operatori del settore.
Cosa prevede il nuovo riordino del gioco pubblico?
Prima di affrontare l'argomento relativo alla tassazione dell'azzardo, va detto che, nel documento programmatico di Bilancio 2024, è stato confermato l’intervento di riordino per il settore del gioco pubblico. Si tratta di un intervento più volte rimandato, dove finalmente il governo ha deciso di mettere mano.
In cosa consiste? Anzitutto vi sarà un riassetto del quadro normativo in materia di disciplina doganale, con il potenziamento dello Sportello Unico Doganale. In materia fiscale, prevederà, inoltre, la revisione degli adempimenti tributari e del sistema nazionale di riscossione oltre che i principi essenziali per la revisione delle discipline e delle organizzazioni dei processi tributari. Si procederà poi alla revisione del sistema nazionale di riscossione allo scopo di garantire una maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza. Infine, vi sarà una revisione del sistema sanzionatorio tributario, amministrativo e penale in materia di imposte sui redditi, imposte di valore aggiunto e altri tributi erariali indiretti.
Vi sono poi gli aspetti più puramente tecnici, ovvero i principi direttivi. Questi ultimi si possono riassumere nell'introduzione di misure tecniche e normative finalizzate a garantire la piena tutela dei soggetti più vulnerabili. Tra le azioni previste vi sono:
- diminuzione dei limiti di giocata e di vincita
- obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti
- rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco e previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre il gioco.
Va detto che questo riordino è stato richiesto anche dagli stessi operatori del settore, tra cui i casinò online e i siti di scommesse sportive, allo scopo di mettere un punto su una materia, troppo spesso lasciata alle singole regioni.
Nuove tasse per il gioco online?
Ciò che spaventa maggiormente gli operatori del settore dell'azzardo è che, per reperire i fondi necessari alla nuova manovra di bilancio, si dovrebbe procedere a tassare ulteriormente il gioco d'azzardo. Questa parte non è stata inserita nella nuova manovra economica, ma è un'idea che prende sempre più piede tra le fila del governo. Se una parte dei soldi dovrebbe essere reperita dall’anticipo della gara del Lotto, si pensa anche ad una revisione della tassazione per l’online, cosa che suscita maggiori discussioni. Ad oggi questo è il settore maggiormente in salute e il rischio è quello di affossarlo. La tassazione in vigore attualmente è alta, ma ancora sostenibile. Alzarla ulteriormente rischierebbe di vanificare completamente gli sforzi compiuti finora attraverso la già citata legge delega.
Per questo motivo gli operatori chiedono di reperire altrove i soldi necessari per la manovra. Infatti, si fa notare che il riordino voluto dallo stesso governo potrebbe comunque portare nuove risorse a livello economico all'Erario. Si aspettano ora le future mosse del governo a riguardo.
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