Il settore del gioco pubblico in Italia è costantemente al centro del dibattito. Mentre si parla sempre più di riforma, soprattutto all’indomani della Delega alla Riforma Fiscale, non smette di tenere banco il dibattito sull’industria. Che, in Italia, è fondamentale per PIL ed Economia. Non sono frasi fatte ma dati reali: a parlare è Geronimo Cardia, numero uno di Acadi, associazione dei concessionari di giochi pubblici. I dati sono evidenti: il gioco pubblico garantisce allo Stato un gettito erariale superiore agli 11 miliardi.
Nel 2022, infatti, a fronte di una raccolta pari a 136 miliardi di euro, i cittadini hanno speso circa 20,3 miliardi di euro. Il gettito erariale derivante dal gioco legale è di 11,2 miliardi, il 91% dei quali generato dal retail. Ciò rende il gioco pubblico un settore strategico per l’economia del Paese anche in termini di occupazione, benessere, sanità pubblica.
Ma cosa chiedono gli operatori alla politica? Risolvere in primis l’annosa questione territoriale, che nel futuro riordino dovrà avere una soluzione per forza. Diversi prodotti di gioco distribuiti sul territorio nazionale sono messi a serio rischio da leggi che cambiano da regione a regione e da provincia a provincia. Una situazione troppo particolare da risolvere prima possibile, tenendo presente di distinguere una rete specializzata ed una generalista.
Cardia non ha dubbi: il gioco resta centrale. E centrale è stato negli ultimi tempi, anche nel periodo drammatico del Covid-19. Il numero uno di Acadi ricorda come esista un Fondo per il gioco gestito dal Ministero della Salute, che prevede l’erogazione di 50 milioni di euro alle Regioni in materia di prevenzione, cura e riabilitazione per il disturbo da gioco. È del tutto evidente – sottolinea – che ci sia un valore anche sociale e civile del gioco.
Per non parlare dei dati occupazionali: 150.000 occupati garantisce oggi il gioco, 140.000 circa solo nel retail, oltre 40.000 nel settore degli apparecchi. E tutti intorno ruotano coloro i quali garantiscono servizi concessori, tecnologici e distributivi. Un numero enorme da tutelare anche a fronte del gioco illegale, un fenomeno in larga crescita che rischia di aumentare qualora mancassero – ancora in futuro – misure di tutela del gioco pubblico. Che, se incentivato, può intercettare ed anche bloccare un flusso enorme di soldi che altrimenti finirebbero nelle mani sbagliate, generalmente quelle del crimine organizzato.
Avere un’offerta di Stato significa anche poter usufruire di un valido strumento di contrasto al gioco d’azzardo patologico: le politiche di contrasto sono infatti previste da legge e coadiuvate da tecnologie e dal lavoro degli operatori, che garantiscono vari divieti, su tutto il divieto assoluto di gioco ai minori. Per Cardia non ci sono dubbi: veicolare tutte le informazioni, anche divulgative, contribuisce a rendere il gioco più sicuro e meno vincolato a luoghi comuni e vecchi stereotipi.
Leave a Reply
Your email address will not be published. Required fields are marked *