Il settore del gioco legale sta vivendo un momento di piena crisi. Non solo le problematiche relative al Covid-19, ma anche l’adozione di possibili nuove disposizioni stanno mettendo a dura prova gli operatori del comparto. Continua, dunque, il dialogo tra associazioni e Regioni in merito alle leggi sul gioco. La questione ha assunto alta priorità dopo lo slittamento della riforma nazionale. Alcune regioni, quali la Liguria, stanno facendo passi in avanti
avanzando nuove proposte. Altre, come Lazio e Marche, stanno vivendo un momento alquanto delicato. Le due regioni, a meno di cambiamenti, saranno costrette all’espulsione di numerose attività di gioco legale nella seconda metà del 2021. A tal proposito la redazione di gioconews.it ha fatto il punto della situazione, dando spazio anche ai diretti interessati.
La Liguria, come già detto, ha avanzato due proposte di legge che al momento sono al vaglio delle commissioni consiliari. Esse si basano su un’azione volta a prevenire il disturbo da gioco d’azzardo, nonché aiuto e recupero di coloro i quali sono già affetti da Dga e patologie affini. Previsto anche il distanziometro: multe salate e sigilli per chi non rispetterà tali normative. Passi in avanti anche in provincia di Trento dove si sono svolte nuove audizioni con l’obiettivo di modificare la legge vigente e sostenere le attività e l’occupazione legate all’offerta di apparecchi. Da una parte si sono schierate le organizzazioni imprenditoriali, dall’altro le associazioni e le organizzazioni sociali. Il voto della commissione è atteso il prossimo 2 marzo.
La regione Abruzzo è invece alle prese con le problematiche relative al settore delle tabaccherie. A tal proposito è intervenuto il presidente del Sindacato totoricevitori sportivi Giorgio Pastorino, il quale ha scongiurato l’applicazione del distanziometro. La normativa, infatti, renderebbe impossibile la vendita del gioco presso i tabaccai della regione, contingentati da parametri di distanza fissati dallo Stato e già in atto.
Il Lazio dovrebbe attuare il distanziamento retroattivo verso la fine di agosto. Disposizione che si proverà ad evitare a tutti i costi come affermato da Gabriele Perrone, rappresentante per il Lazio dell'associazione Sapar. L’obiettivo è richiedere una seconda audizione in consiglio per far emergere quanto sia sbagliata l’applicazione di tali disposizioni. Esse potrebbero infatti trasferire gli utenti verso altre forme di gioco pubblico (stranamente non interessate da tali normative) o peggio, verso il settore del gioco illegale. Causerebbero, inoltre, perdite occupazionali, economiche e fiscali. Si punta, dunque, alla proroga. Un atto giudicato dovuto specialmente a causa del Covid, che sta creando problemi nell’osservanza dei tempi di adeguamento previsti dalla legge.
Nelle Marche verrà introdotto il distanziamento retroattivo il prossimo 30 novembre e, come nel Lazio, si riprenderà il confronto politico. Come spiegato da Paolo Gioacchini, vice presidente nazionale di As.tro con delega per le Marche e Abruzzo, è stata proposta l’eliminazione della retroattività oltre alla richiesta di orari uniformi in tutta la regione.
Anche le organizzazioni sindacali hanno partecipato ai tavoli di confronto indetti nelle varie regioni esprimendo la loro contrarietà. Gianni Pezzetta, segretario generale Uiltucs Piemonte, definisce il distanziamento retroattivo una pratica inefficace che potrebbe obbligare alla chiusura coloro i quali non sono a norma, condannando i lavoratori al licenziamento. Solo con le vaccinazioni si potrà ritrovare la normalità. Dello stesso parere Paolo Montalti, segretario generale della Filcams Cgil Emilia Romagna. Quest’ultimo ha sottolineato la sua preoccupazione in merito ai cambiamenti a breve e lungo termine causati dalla pandemia che interesseranno le attività aperte al pubblico. Problematiche contenute solo momentaneamente, grazie agli ammortizzatori sociali e blocco dei licenziamenti.
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