L'Intelligenza Artificiale può essere creativa? La domanda è tutt'altro che banale, dato che parliamo di un sistema complesso in grado di imitare molte delle attività umane. Soprattutto nel campo creativo, scrittori, giornalisti, copywriter e pubblicitari vedono a rischio la propria professione da quando ChatGPT (massima espressione di Intelligenza Artificiale) ha fatto la propria comparsa. Questo software si basa sul concetto di machine learning, ovvero la capacità da parte di macchine di imparare autonomamente, semplicemente basandosi su regole prestabilite e facendo pratica.
Recentemente un gruppo di scrittori americani, tra cui il vincitore del Premio Pulitzer Michael Chabon, il drammaturgo David Henry Hwang e gli autori Matthew Klam, Rachel Louise Snyder e Ayelet Waldman, ha fatto causa a OpenAi per aver violato i propri diritti d’autore allo scopo di addestrare ChatGPT. In pratica il software avrebbe acquisito le tecniche e gli stili di scrittura di diversi scrittori, tra cui appunto i sopracitati, allo scopo di apprendere l'arte di scrivere testi. Sembra la trama di un nuova rivisitazione di Space Jam in chiave letteraria, ma la realtà a volte supera la fantasia.
Questo è solo l'ultimo caso di una battaglia sempre più dura tra autori e Intelligenza Artificiale.
Già a inizio anno l’agenzia di stampa Reuters aveva raccontato di come su Amazon fossero messi in vendita diversi libri creati grazie all'Intelligenza Artificiale.
L'Intelligenza Artificiale però nell'ultimo periodo sta espandendo il proprio campo d'azione. Recentemente alcuni giochi sono stati utilizzati come banco di prova delle potenzialità dei sistemi di intelligenza artificiale.
Le potenzialità dell'IA nel gaming
Come può l'Intelligenza Artificiale interfacciarsi con il gaming? Il concetto di fondo è che esistono giochi più adatti di altri per sviluppare l'IA. In generale questa tecnologia risulta perfetta per i giochi con regole di base chiare, poiché queste possono essere mutate in dati, di fatto il «cibo» dell'IA. Si pensi ad esempio a giochi come la dama e gli scacchi. Senza regole, parleremmo solo di pezzi messi su una scacchiera. Una volta stabilite regole chiare, invece, l'Intelligenza Artificiale può apprendere le varie mosse e dunque i diversi sistemi di gioco, fino a prevedere le eventuali mosse degli avversari.
La stessa cosa non è possibile per giochi dove il fattore umano è preponderante. Si pensi agli sport come calcio, tennis o basket. In questi casi le regole sono nulle senza il fattore umano, poiché non si può imitare una giocata di estro, come può essere un colpo di tacco di Messi, un loeb di Djokovic o una schiacciata di Lebron.
Discorso a parte meritano i giochi di carte. Essi, infatti, sono dotati di regole base, ma presentano una comunicazione imperfetta dato che non è possibile sapere quali carte ha l'avversario. Tuttavia, in questo caso l'IA può avvalersi della statistica e del calcolo delle probabilità, per giocare.
Questi esempi portano ad un'unica conclusione: l'Intelligenza Artificiale può essere applicata a qualsiasi gioco basato su regole, indipendentemente dalla completa o parziale conoscenza dei dati di gioco.
L'IA nei casinò online: 4 applicazioni già in uso
Attualmente l'IA è usata nei casinò online in diversi ambiti, il più importante dei quali è la personalizzazione dell'esperienza utente. Infatti, analizzando i gusti dei giocatori mediante algoritmi, l'IA aiuta i casinò online ad analizzare i dati al fine di creare un ambiente di gioco sempre più conforme ai gusti dei clienti. Un altro campo di utilizzo si ha nell'assistenza clienti. Molti casinò adoperano chatbot basati su IA per rispondere rapidamente alle domande dei clienti, migliorando l'efficienza del servizio. Infine, in alcuni casi l'IA viene utilizzata per regolare la difficoltà o le probabilità dei giochi, garantendo un'esperienza più eccitante ai giocatori.
Il campo di utilizzo più interessante è quello che riguarda il GAP. Sono in molti a prevedere che a breve, grazie all'analisi dei dati, l'IA possa prevenire il comportamento dei giocatori a rischio, identificandoli e intervenendo tempestivamente.
Il futuro dell'IA: riuscirà a creare regole proprie?
Dato che l'Intelligenza Artificiale si nutre di regole, potrebbe un giorno essere in grado di crearsene delle proprie? La domanda rientra nel concetto di creatività di cui abbiamo parlato all'inizio.
Nel 2021 un imprenditore americano ha depositato alcuni brevetti indicando come inventore un’intelligenza artificiale nota con il nome di Dabus. Non è dato sapere se queste invenzioni siamo state realizzate veramente grazie ad una macchina o meno, ma di certo alimenta domande su quali siano i limiti dell'IA. Al momento c'è di certo che l'Intelligenza Artificiale verrà utilizzata sempre più per lo svolgimento di attività quotidiane, ma molti suoi campi di applicazione sono ancora misteriosi.
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