L'Osservatorio Italiano Esports (OIES) ha partecipato a un'audizione organizzata dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, durante la quale sono state discusse le norme sul lavoro sportivo previste dalla Riforma dello Sport. Durante l'incontro, l'OIES ha sollevato la questione del riconoscimento della figura professionale dei giocatori di videogiochi competitivi, noti anche come pro player.
La proposta presentata dall’OIES mira a includere l'attività dei videogiocatori competitivi nelle definizioni di lavoro sportivo, riconoscendo così il loro ruolo nel mondo dello sport elettronico. Questo riconoscimento comporterebbe la regolamentazione e la tutela della figura dei pro player, analogamente a quanto avviene per gli altri sport, un provvedimento che rafforzerebbe ulteriormente il settore anche in virtù della risoluzione approvata dal Parlamento Europeo.
La figura del Pro Player: un vuoto normativo nel settore degli esports in Italia
Secondo Luigi Caputo, CEO e Founder dell’Osservatorio Italiano Esports, nella normativa italiana manca ancora una definizione di base della figura professionale dei pro player, e tale lacuna è motivo di disorientamento per i moltissimi giovani, spesso minorenni, che vogliono intraprendere questa carriera, attualmente priva di garanzie normative, fiscali e previdenziali. Per tale ragione, il CEO ribadisce l’importanza della Riforma che potrebbe rappresentare una valida occasione per l'inclusione della figura dei pro player all’interno della categoria dei lavoratori sportivi.
Caputo, nella sua analisi, evidenzia inoltre che la mancanza di un riconoscimento del lavoro dei player, blocca sul nascere la crescita del settore Esports, non solo in termini regolamentari, ma anche economici. Il vantaggio di riconoscere la figura dei pro player all’interno della Riforma dello Sport, consentirebbe la valorizzazione indiretta anche delle figure professionali che accompagnano l’attività dei videogiocatori come coach, streamer e content creator, e di conseguenza, porterebbe ad una crescita degli investimenti degli operatori, in attesa di regole più chiare per lavorare in sicurezza.
L’opportunità di definire l’attività dei pro player come lavoro sportivo, è stata già accolta in altri Paesi, come la Francia e la Repubblica di San Marino, tra i primi a dotarsi anche di riforme ad hoc sugli Esports, ed il loro esempio, secondo Caputo, dovrebbe essere considerato come il primo e fondamentale passo verso un impianto di regole dedicato agli Esports.
“Questo settore può essere un’importante risorsa per l’Italia, sia in termini economici che sociali. La presenza di OIES al tavolo della Commissione è stato anche un riconoscimento del nostro incessante impegno degli ultimi tre anni per uno sviluppo sano e inclusivo del settore Esports. La nostra proposta sul lavoro dei pro player è ovviamente un primo passo non esaustivo di tutte le lacune di questo mercato. È però muovendo la macchina dai piccoli ingranaggi che riusciremo a pareggiare i progressi degli altri Paesi più avanzati nel gaming”, ha spiegato il CEO.
Le videogiocatrici in Italia: Il 42% degli hardcore gamers è di sesso femminile
Un dato interessante riferito al settore riguarda la presenza femminile. Nel 2023, il numero delle videogiocatrici rimane elevato, mentre diminuisce quello delle semplici appassionate.
Dai risultati della ricerca “Hardcore Gamers e Esports fan in Italia”, presentata in occasione di EspoGame, è emerso che è di sesso femminile il 42% degli hardcore gamers in Italia. Curiosamente, la percentuale scende tra gli Esports fan, popolati al 70% da uomini e al 30% da donne. Quasi il 50% è nella fascia d’età 25-44 anni, con Campania e Sicilia le regioni più rappresentate.
Secondo Caputo il dato riflette un cambiamento considerato significativo rispetto agli anni precedenti durante i quali, le percentuali tra gamer e fan donne erano sostanzialmente simili. Inoltre conferma che in Italia esiste una comunità importante di gamer donne, - presente anche nel settore dei casinò online AAMS -, ragion per cui gli investimenti dovrebbero iniziare a valorizzare questo mondo. Dare spazio al talento e considerare la passione delle videogiocatrici, potrebbe rappresentare nuove opportunità per la crescita e lo sviluppo del settore.
Leave a Reply
Your email address will not be published. Required fields are marked *