L'IGB Affiliate London è stata un'occasione di confronto per il mondo del gambling. Sono state presentate idee innovative e si è anche discusso del problema legato al GAP. Uno degli aspetti più interessanti usciti fuori dall'incontro è stato, però, il mercato legato al trading calcistico.
La discussione è nata da un'intervista di Tom Young, affiliate manager di Football Index. Quest'ultimo ha abbracciato varie tematiche. Anzitutto ha affermato che ci sono ancora delle possibilità di crescita in questo settore. In secondo luogo, ha lanciato un allarme. "Se la Gambling Commission del Regno Unito attuasse un divieto o una limitazione del gioco d'azzarda con le carte di credito attraverso modifiche alle Condizioni di licenza e ai codici di pratica, il mercato rischierebbe di collassare". Tale modifica dovrebbe entrare in vigore nell'aprile 2020 e sta creando non poche preoccupazioni Oltremanica. L'intervento di Young dà l'opportunità anche di vedere qual è l'attuale momento dell'iGaming.
Il fenomeno iGaming
Nato e sviluppatosi prevalentemente nei paesi anglofoni, ha raggiunto ben presto un grande successo anche altrove, riuscendo anche a diventare un settore redditizio non solo a livello di fatturato ma anche dal punto di vista occupazionale. Sono attualmente molte, infatti, le figure professionali che vengono ricercate in questo ambiente. Tra questi spiccano gli sviluppatori di siti web, gli esperti nel marketing online e gli addetti al servizio clienti.
In Italia questo settore ha rapidamente trovato terreno fertile. Alla base della sua espansione vi sono gli investimenti dei colossi del gioco d'azzardo nella creazione di piattaforme di casinò online e la passione che hanno oltre 3 milioni di italiani , soprattutto per modalità di gioco come le slot machine online
I giocatori sono per lo più uomini (82%), che risiedono più al Sud (49%) che al Nord (30%). Il loro livello scolastico è medio basso. Per quel che riguarda l'età, i ragazzi che hanno un'età compresa tra i 18 e 24 e gli over 45 sono i maggiori “sostenitori” dell'igaming (47%), seguiti da quelli con l'età compresa tra 25 e 34 anni (29%) e dai 35 ai 44 (24%).
Le sfide future
Quali sono le sfide future che dovrà affrontare l'iGaming? A rivelarlo è stato Conor Mulheir, conference producer dell'IGB. Secondo lui "la sfida principale da affrontare sarà consolidare la reputazione del settore e lavorare per la creazione di un futuro sostenibile”. Mulheir si è detto “entusiasta di avere fra gli speaker i rappresentanti di Responsible affiliates in gambling; per me questo rappresenta il più significativo passo in avanti per la parte affiliata dell'iGaming, dando al settore una voce unificata e permettendogli di prendere parte più direttamente alle discussioni tra operatori, regolatori e legislatori. La sfida è quella di promuovere e celebrare gli affiliati responsabili, riducendo al contempo qualsiasi attività che non rispetti lo spirito di protezione dei consumatori".
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